Museo Civico
Storia
Il Museo civico di San Benedetto in Perillis è stato istituito nel 1993 per volontà di Giancaterino Gualtieri, collezionista sanbenedettese che ha donato al comune la sua raccolta etnografica. Come sede principale del Museo è stato scelto un ex frantoio settecentesco, restaurato in occasione dell’apertura al pubblico.Collezione
Il museo è suddiviso in due sezioni: l’archeologica e l’antropologica. Al primo piano è ospitata la sezione archeologica, che conserva reperti del Paleolitico e del Neolitico come pietre bifacciali, raschiatoi, archi in legno, falcetti per mietere il grano e trapani a pompa.La sezione antropologica è suddivisa in cinque ambienti:
- Il primo è dedicato alla tessitura, attività praticata dalle donne di San Benedetto in Perillis all’interno delle grotte nel sottosuolo del paese; qui sono esposti un arcolaio, un filatoio, aspi per l’avvolgimento delle matasse, abiti tradizionali e corredi nuziali.
- La seconda sala presenta la casa tipica sanbenedettese, con la cucina e la camera da letto.
- Nella terza sono esposti gli attrezzi agricoli, tra cui un aratro in ferro, ceste, setacci e stoviglie utilizzate dai contadini.
- Nella quarta sezione sono conservate le particolarissime serrature da esterno in legno di quercia, a paletto e con scorrimento verticale. Realizzate dalle famiglie del borgo, si distinguevano per il numero di cilindri e per la configurazione interna, mentre esternamente erano tutte uguali e prevedevano l’utilizzo di chiavi in legno, inserite lateralmente e solitamente conservate dietro la porta d’ingresso.
- L’ultima sezione, riguardante la molitura delle olive, comprende un frantoio a leva, un torchio e bardature per equini.