Le Serrature Tipiche


La serratura tipica di S.Benedetto in Perillis costituisce un unicum di eccezionale importanza la cui salvaguardia dovrebbe essere oggetto di particolare attenzione da parte deldella Sovrintendenza per i Beni Artistici e storici per l'Abruzzo, per impedire la sistematica distruzione che delle stesse si sta facendo per ignoranza o desiderio di modernità. Questa serratura da esterno in legno, a paletto orizzontale, con scorrimento verticale dei fermi, identica alle serrature egiziane del III millennio a.C., rappresenta una persistenza arcaica la cui spiegazione sfugge e per cui si possono tentare solo delle ipotesi. Ancora piu stupefacente è la persistenza solamente a S.Benedetto e non nei paesi vicini o in altre zone dell'Abruzzo o dell'Italia. Nel museo della Civiltà Contadina in S.Benedetto sono raccolte man mano che verranno sostituite, se non si interviene rapidamente ad impedire ulteriori scempi. La sequenza fotografica e la scheda illustrano il funzionamento della serratura, le sue caratteristiche e l'ipotesi sulla presenza e la persistenza di questo "fossile archeologico vivente". La serratura nel dialetto locale è chiamata "gliu piàschie" e questo tipo ha avuto diffusione in tutto il bacino Mediterraneo. In Italia si ritrova utilizzata fino ai primi anni del 1800, soprattutto in Puglia e nelle regioni meridionali, dove viene di preferenza realizzata in legno di ulivo. Se ne conoscono esemplari nei principali musei della civiltà contadina e in collezioni private. Non se ne conosce utilizzo odierno in Italia al di fuori di San Benedetto in Perillis. Potrebbe essere ancora utilizzata in alcuni paesi del Norafrica e sicuramente è ancora utilizzata in alcuni paesi dell'Africa sub-sahariana( Benin, Mali, Niger, etc.).
E' una serratura costituita da un "catenaccio" bloccabile o scorrevole grazie fermi di legno (femménelle). Questo principio determinerà in futuro la "tecnica dei cilindri", cioè le serrature moderne (tipo serratura Yale); forse è una eredità culturale medioevale dei monaci benedettini del monastero di S.Benedetto, monastero assai potente all'epoca delle crociate. L'antichità dell'utilizzo di tale sistema si pèotrebbe dedurre dal fatto che i perni di legno con cui la serratura e il ponticello sono fissati alle due ante della porta, chiamati in dialetto "chiantri" ossia con il termine latino "clantrum" (chiodo). Tale persistenza cosi' protratta nel tempo e l'utilizzo massiccio di questa serratura ptrebbe spiegarsi con la facilità di costruzione che non richiede necessariamente l'opera di un artigiano. Chiunquepuò costruirsene una, diversa dalle altre variando il numero di cilindri e la distanza fra gli stessi. A questo punto un'ipotesi probabile è , che la serratura rappresenti piu un ostacolo simbolico che un ostacolo reale, ad ogni forma di effrazione, per cui è da ipotizzare qualche specie di proibizione sacrale o rituale (tabu') associata a questa fragile serratura. Fra la tribu' dei Dogon nel Benin inAfrica, con questa serratura sacrea vengono chiuse le capanne delle donne quando se ne accerta la gravidamnza, data la notevole somiglianza fra ul ventre gravido e la rotondità delle serrature e l'evidente simbologia sessuale. Anche le serrature piu' antiche di S.Benedetto sono a profilo frontale convesso. Oggi si costruiscono piu' squadrate solo per comodità.

Tratto da Abruzzo Nascosto